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IL RESTAURO DELLA PIETA’ E LA SUA STORIA


Un’ esclamazione di meraviglia ha accompagnato il momento in cui è stato tolto il telo che copriva l’affresco restaurato raffigurante La Pietà. L’opera, risalente ai primi anni del ‘900, si trova a Caronno Pertusella in via Trieste, dove domenica 28 gennaio 2007 le autorità civili e religiose accompagnate da centinaia di persone, si sono riuniti per la cerimonia di inaugurazione. All’appuntamento non poteva mancare Dino Radice, il caronnese che “ispirò” il primo restauro nel 1949, quando sul punto di morire per essere rimasto gravemente ferito in seguito ad un incidente, guarì dopo che la madre chiese la grazia alla Madonna con la promessa che, qualora avesse salvato il figlio, avrebbe fatto restaurare la Pietà. E’ stato un momento di commozione che ha toccato il cuore dei cittadini di Caronno Pertusella. La patina del tempo aveva quasi cancellato il dipinto: opera d’arte che raffigura al centro la Madonna con il Cristo morto, San Gerolamo Padre della Chiesa a sinistra e Sant’Antonio Abate sulla destra. < Il recupero del patrimonio artistico è una delle nostre priorità – ha esordito il Sindaco Augusta Borghi – e siamo contenti che sia stato eseguito da Enzo Cremone, il maggiore rappresentante della nostra Scuola di pittura. L’affresco fu fatto dalla comunità per esprimere la propria devozione – ha aggiunto – e ci è stato chiesto a più riprese di sistemarlo>. Significativo è stato l’intervento di Alessandro Campi, presidente della Cooperativa Sant’Alessandro, il quale ha ricordato con un velo di tristezza il suo predecessore Enrico Mariani purtroppo mancato prima dell’ultimazione di questo progetto che l’aveva tanto entusiasmato. L’appello è stato subito accolto dalla nuova amministrazione comunale e dall’attuale assessore alla Cultura Paolo Rubini. L’inizio del restauro è avvenuto la prima settimana di dicembre 2006 – ricorda Enzo Cremone – che ha accettato la “sfida” di ridare colore all’affresco. L’artista, dopo un primo periodo di studio, ha ridisegnato le parti che il passare del tempo aveva fatto scomparire poco alla volta, ridonando un volto anche ai due Santi ai piedi di Maria e Gesù. "Ho ridisegnato le quattro figure – spiega – con un taglio più attuale ed ho usato i colori acrilici che garantiscono la durate nel tempo". Colori che rendono ancora più carica di sentimenti la rappresentazione. Il corpo del Cristo deposto dalla croce, infatti, ha una tonalità diversa rispetto la carnagione degli altri personaggi. Un colore che esprime in sé tutto il dramma della morte. Fin dall’inizio i residenti, incuriositi, si sono avvicinati chiedento informazioni sul restauro e, soprattutto, manifestando la propria soddisfazione per il recupero di un piccolo pezzo della loro storia.

Recensioni tratte dai giornali:
La Prealpina
La Settimana
InformaZona
Il Notiziario
La Provincia
Il Giorno